Durante le ripetute chiusure e gli innumerevoli lockdown che ci hanno barricato in casa da un giorno all’altro, ognuno di noi ha cercato di “ammazzare” la noia in maniera diversa. Chi si è dilettato tra fornelli e fruste, chi si è cimentato nel mondo del bodybuilding e chi si è lasciato prendere (un pò troppo?) da ciò che circolava sui social…
Tra questi ultimi, una piattaforma che ha “spopolato”, soprattutto tra i più giovani, è Tik Tok: lì c’è un’applicazione dove gli utenti registrano qualcosa di particolare, nella speranza di far diventare i loro “miseri” 15 secondi di video, un vero e proprio trend.
Ed eccoci arrivati a ciò che più ci interessa, visto che ultimamente su Tik Tok “va di moda” riprendersi prima e dopo aver visto dei cortometraggi toccanti, per andare a sottolineare la netta differenza emotiva che essi provocano in noi.
Ed è anche per questo motivo che anche noi di SB OnLine, dietro una segnalazione giunta in Redazione, ci siamo presi 12 minuti per noi e abbiamo preso visione di “Se succede qualcosa vi voglio bene “…
Una moltitudine di linee grigie e accennate, che vengono disegnate passo passo, come se fosse lo spettatore ad avere tra le mani matita e gomma sono la prima cosa che appare sullo schermo.
La trama non segue un filo conduttore preciso perché è come se fossero le nostre emozioni a prendere forma: infatti questo breve video parla il linguaggio delle sensazioni, il più puro, e arriva diretto alla nostra mente: è di grande impatto.
Alla storia, seppur basata su semplici azioni che caratterizzano la quotidianità che si nasconde tra le mura delle nostre case, riconosciamo un certo potere, come sovrannaturale, quello di incidere nel nostro profondo qualcosa…
Una famiglia, i messaggi, le notifiche, l’andare a scuola, una società che potrebbe mettere costantemente in pericolo la nostra vita…
Non vogliamo aggiungere altro e visto che il cortometraggio è veramente “corto”, di nome e di fatto, vi consigliamo di fare un salto su Netflix e concedervi un breve ma intenso viaggio introspettivo.
Poco tempo per lasciarci senza parole.
Provare per credere! Aspettiamo le vostre reazioni (senza troppi spoiler, mi raccomando!-) nei commenti a questa recensione, buona visione!
MADDALENA MANNUCCI, 3B ESABAC
8 Comments
Laura Galasso
Ho visto questo cortometraggio proprio l’altro ieri e dico solo che ho pianto tutti i dodici minuti! Nessun dialogo, nessuna parola, solo una dolce musica che accompagna i disegni quasi completamente in bianco e nero. Molto spesso le immagini sanno comunicare molto più di qualsiasi discorso, e questo filmato ne è la prova. 12 minuti intensi di emozioni: rabbia, tristezza, empatia, mi hanno pervaso durante tutta la visione. Nel cortometraggio, compaiono immagini forti: piccole azioni quotidiane compiute da due genitori che sentono un gran vuoto, flashback, ricordi, pensieri, emozioni… Sono immagini che ci fanno riflettere su quanto anche i piccoli gesti quotidiani possano diventare importanti, ci ricordano che dobbiamo goderci ogni momento perché chissà se succede qualcosa… Consiglio la visione a tutti tranne ai bambini piccoli (elementari) perché non capirebbero a pieno il significato e le immagini. In soli 12 minuti, questo piccolo film è in grado di farvi commuovere e farvi riflettere su un fenomeno che purtroppo è la causa di morte di tantissimi bambini e adolescenti. Certo, non viene trattato un argomento leggero, ma ne vale assolutamente la pena.
giorgiaquargnal
Ho visto anche io questo cortometraggio circa quattro o cinque giorni fa, durante una pausa dall’intenso studio pomeridiano che da qualche mese a questa parte mi strappa dal poter vedere un bel film o una bella serie tv. Mi ha colpito sia per la sua brevità, perché tutti in un momento di pausa possiamo vederlo, anche se le nostre vite sono super impegnate al momento, sia per i disegni che sono davvero stupefacenti ed intuitivi. Per quanto riguarda me, avevo già deciso, proprio come l’autrice dell’articolo, di guardarlo dopo aver visto qualche video su Tik Tok, che parlava di questo film cortissimo e davvero emozionante. Così mi sono fatta prendere la mano e ho schiacciato play, però l’effetto sperato non è arrivato, ossia non ho versato enormi quantità di lacrime, come tutte le persone che avevo visto su Tik Tok. Non so se è successo ad altri ma posso dire che nonostante la mia risposta emotiva, apparentemente anomala, a questo cortometraggio, devo dire che gli autori hanno trattato molti temi delicati come la morte e le sparatorie, in modo semplice e credo sarebbe giusto che tutti lo guardino per capire che cosa succede nella vita di chi soffre e di chi perde qualcuno che ama, così magari non ci troveremo a doverci sempre domandare, cosa scrivere o rispondere ad una persona che, purtroppo, ha dovuto soffrire simili situazioni…
Nicola Sdrubolini
Posso soltanto limitarmi a dire che questo semplice cortometraggio mi ha permesso di provare emozioni forti, come penso solo pochi film siano riusciti a fare! Che dire se non che Netflix continua a stupirci di volta in volta ♂️
elena patti
Ho visto questo cortometraggio qualche giorno fa, è molto semplice, nessuna parola e nessun dialogo solo una storia accompagnata da una musichetta triste. I disegni sono fatti in bianco e nero ma riescono a trasmettere molto, ho pianto per quasi tutto il film il significato è molto forte: il dolore della perdita… Questo cortometraggio mi ha fatto riflettere molto: bisogna godersi i momenti della vita , anche i suoi piccoli gesti, perché non si sa mai cosa possa succedere in futuro.
Alice Dominici
Ho avuto la fortuna di poter guardare questo “mini-film” e ne sono stata davvero contenta.
Come possiamo leggere nell’articolo, la notizia dell’uscita di questo film è avvenuta attraverso tik tok e la curiosità generale è stata attirata dal fatto che in molti affermavano che il film era commovente ed era quasi impossibile non piangere.
Ho riso molto nello scorrere i video di Tik Tok e nell’accorgermi che tantissimi ragazzi affermavano di non aver pianto, quindi ho deciso di mettermi alla prova e guardare il video in questione.
Sarò sincera, il film non mi ha fatto impazzire, trite sì, ma non da arrivare al pianto.
La storia è commovente, ma nonostante tutto devo dire che segue un cliché, una cosa già vista e rivista, cioè una famiglia segnata da un trauma, che causa lo sgretolamento dei rapporti…
Alla fine, come in tutti i film/cliché i protagonisti fanno pace e si conclude, quindi, con la tipica situazione “e vissero tutti felici e contenti”.
Nonostante questo mi sento di spezzare una lancia a favore del film che è emozionante e tira fuori il lato più empatico di ognuno di noi.
Bello ma mi aspettavo di più.
Sofia Micucci
Commovente, intenso che arriva al cuore in modo diretto. Questa modalità del corto senza parole, è davvero efficace ed universale. Le immagini raggiungono tutti senza la necessità di traduzioni, mediazioni. Sullo stesso stile i corti dedicati al potere distruttivo dell’uomo e alla solitudine delle nostre società iperconnesse di Steve Cutts che sono davvero feroci per il loro realismo ma efficaci ed istruttivi [NDR: leggi l’articolo “Generazione di iditoi”
=> https://www.savoiabenincasa.gov.it/magazine/2020/12/generazione-di-idioti/%5D
https://youtu.be/DbNOyQ46X1U
https://youtu.be/4yBrW0zG8y8
Linda Carlini
Questo cortometraggio ha avuto su di me un effetto diverso da quello che ha avuto su altre persone. Sono rimasta molto colpita sia dallo stile, che ricorda uno schizzo a matita su un foglio bianco, sia dal messaggio, un messaggio molto forte e per certi versi scioccante; ma non ho pianto e la mia reazione non è stata estrema come quelle dei video su TikTok. Nonostante il corto sia decisamente profondo e sicuramente triste, credo che ciò di cui tratta non sia niente di nuovo e di cui non fossimo già a conoscenza. Di school shootings ne abbiamo testimonianza quasi quotidianamente attraverso i telegiornali ed ormai sono diventati una caratteristica della scuola americana e “Se succede qualcosa, vi voglio bene” rende solamente questo tema in chiave più sentimentale (in quanto viene presentato dal punto di vista dei genitori di una delle tante vittime). Questo però non toglie che esso sia un lavoro artistico molto “piacevole” da guardare e mi ha anche colpita positivamente l’innovazione con cui tratta il tema, ma non mi ha fatto piangere visto che di storie così ne avevo già sentite molte e tutte mi avevano distrutta allo stesso modo.
Federica Petrucci
Durante lo scorso lockdown anche io ho avuto modo di poter vedere questo documentario da 12 minuti.Come è stato detto nell’articolo la durata è davvero breve e le immagini sono dei semplici disegni, ma nonostante ciò io sono riuscita a commuovermi nel finale. Questo mini film,però, è in grado di far riflettere e emozionare chiunque, a me per esempio ha insegnato a dare importanza ad ogni momento della vita ed è per questo che consiglio di vederlo.