AnconaCrea2020ff BIS: un duello all’ultima salsa!
Uno degli aspetti più belli dell’Arte è che non può essere sottoposta a censure o a divieti: essa non ha limiti di tempo o confini fisici! Ed è proprio questo il messaggio che vogliamo trasmettere a voi lettori dell’SB OnLine: la nostra città di Ancona ne è proprio un esempio perfetto…
Proprio in città, a soli 300 m dal parcheggio Traiano, troviamo Capodimonte, un quartiere antico situato sopra un colle e proprio lì, ad opera dell’iniziativa artistica AnconaCrea2020ff, dei murales variopinti colorano un sottopasso,
che collega Via Cialdini 28 e Via Astagno 39, e altri annessi urbani… I colori accesi, contrastanti e vivaci danno corpo e forma al mondo delle fiabe e dell’immaginazione, come direbbe Alice nel Paese delle Meraviglie.
Ne avevamo già avuto un assaggio nell’editoriale del mese scorso, che vi invitiamo a risfogliare per il piacere degli occhi, ma…
L’esplorazione della Redazione di SB OnLine non si è certo “fermata là”[https://www.savoiabenincasa.gov.it/magazine/2020/10/a-passo-di-danza-nel-mondo-fantastico-di-capodimonte-grazie-anconacrea2020ff/ NDR]: seguiteci allora in un nuovo, unico, ambiente della Fantasia!
Scendendo, infatti come per andare in centro, ancora lungo Via Astagno, e al numero 7 immettendosi sulla sinistra in uno stretto porticato che sbuca in Piazza Palatucci, c’è nientepopodimeno che uno scontro “all’ultima goccia di salsa” tra un hamburger pistolero e uno hot dog dinamitardo, che portano gioia e un po’ “di piccante” allo sguardo dello spettatore, rallegrando l’atmosfera buia e sciatta che c’era qui in precedenza, con il tipico stile del western all’italiana.
E allora cosa stiamo aspettando? Diamo inizio al duello!!!
In questa prima opera parietale del grande Onem (l’abruzzese Francesco Marchesani, writer molto attivo in Italia e anche all’estero), un hamburger sceriffo avanza a passi calibrati, con tanto di stivali e cappello da cowboy con due frecce infilzate sull’estremità (Indiani all’orizzonte?… Arrivano i nostri!!). Dai baffi bianchi e soprattutto dal distintivo a forma di stella abbiamo capito la sua autorità: lui è “la Legge”!
Per dare il via al duello l’hamburger pistolero con fare minaccioso impugna un dispenser di maionese che inonderà di salsa tutto il selvaggio West. In secondo piano si possono notare dei cactus per far capire l’atmosfera da deserto e un saloon color bordeaux, con l’insegna “SALU…TI E BACI”; dietro ancora si intravede il profilo di basse montagne lontane e vicino al saloon sembrerebbe esserci un raccoglitore per l’acqua sotto il cocente sole di un mezzogiorno di fuoco.
A cogliere “il guanto della sfida western” lanciato da Onem, si è precipitata la fantasia di Lorenzo Nicoletti, in arte Skugio, tatuatore anconetano e writer lui stesso, nel dipingere un hot dog vivente con il volto da bandito, baffi ben definiti, un sombrero in testa, tipici stivali texani e per completare il tutto, un sarape color arcobaleno: il perfetto identikit di un “bandido mexicano”!
Sullo sfondo si intravedono anche qui delle montagne, un pò appiattite, come quelle del Gran Canyon, e le solite piante rotolanti che saltellano qua e là, presenti in tanti film western, sinonimo scenografico di desolazione e abbandono: ebbene sì, ci stiamo proprio riferendo alle cosiddette ‘rotolacampo’ o in spagnolo ‘arbustos rodantes’.
Nella mano destra l’hot dog sorregge un peperoncino, che però, a guardar meglio, assomiglia ad una granata pronta a esplodere da un momento all’altro e la mano sinistra invece “accarezza il calcio” di un tubetto di ketchup gocciolante, che probabilmente è la sua colt.
https://www.instagram.com/reel/CHdAg1YJuvc/?igshid=1c6oqq52a4jul
Uffaaa, ma ma quand’è che…“se magna”? A furia di parlare in termini di fast food, c’è venuta una fame!… E allora cogliamo la “salsa al balzo” e parliamo un po’ di cibo messicano, ¡¡¡que es muy caliente!!!
Esplorare la cucina messicana è infatti un vero piacere dei sensi. Una miriade di spezie che inebriano la nostra mente come cannella, pepe, cumino, chiodi di garofano e l’immancabile peperoncino piccante, che caratterizza i suoi piatti più tipici e da quel tocco di sapore in più.
Alla base della cucina nazionale c’è la tortilla, una sorta di piadina di farina di mais o grano cotta sulla piastra che si usa per contenere i cibi. A seconda delle forme e degli ingredienti, le tortillas diventano tacos quando sono arrotolate a “stecca”; quesadillas se formate da due tortillas sovrapposte e farcite all’interno con formaggio; enchiladas quando dopo essere state leggermente fritte, vengono immerse nella salsa piccante.
Molto importante è anche il burrito, composto da tortillas arrotolate e riempite con carne cotta con cipolla, spezie e salse piccanti. Il tutto servito solitamente con contorno di riso, fagioli, aglio e cipolla.
Pensate: in Messico si mangiano pure le nopales, ossia foglie di cactus grigliate…e con questo abbiamo davvero detto tutto!!
Non dimentichiamo poi il pico de gallo, una salsa messicana tricolore (noi italiani in fondo siamo gemellati quanto ai colori delle bandiere con i messicani!), preparata con pomodori, cipolla, peperoncini verdi, coriandolo e peperoncino piccante, utilizzata solitamente come condimento extra per farcire le tortillas.
Ma ricordate i peperoncini più “calienti”, ovvero i jalapeños o i serrano, molto saporiti e piccanti, li potrete gustare… Andando a vedere il duello western a colpi di salsa nei murales di Capodimonte in Ancona!
Ad AnconaCrea2020ff 3B: Bene, Bravi, Bis!… O tris? [to be continued…? NDR]
Giulia Polei, Laura Schiaroli e Camilla Vecchione, 3B ESABAC