
A family listening to the BBC during World War II, ‘Ici Londres’ (Photo by Photo12/UIG/Getty Images)
30 ANNI DI MAGICA RADIOFONIA… LIBERA!
Parole e note fluttuano nell’aria a bordo di lunghissime onde radio e sorvolano, invisibili, le città, fino a giungere dentro le case, scaturendo dagli amplificatori: questa è la magia della radio… Dall’Inghilterra all’Italia passando per la Francia, la radio è stato usato come strumento di propaganda, ma anche di Resistenza… E Libertà!
PREMESSE STORICHE: martedì 18 giugno 1940, il generale Charles De Gaulle si reca nell’edificio della BBC londinese, pronto a parlare ai francesi.
Sente di dover intervenire e il discorso che pronuncia è una sorta di “chiamata alle armi” con il quale il generale francese invita a continuare a combattere contro i tedeschi: “Qualunque cosa succeda la fiamma della resistenza francese non deve spegnersi e non si spegnerà”.
A seguito dell’invasione nazista, la situazione in Francia divenne critica. Venne nominato Presidente del Consiglio il Maresciallo Philippe Pétain che, all’età di 84 anni, chiese l’armistizio a Hitler il 16 giugno 1940. Gesto che viene ampiamente rifiutato dal sottosegretario di Stato, De Gaulle, il quale sentì di dover agire. Con l’appoggio del Primo Ministro inglese Churchill, il generale è autorizzato ad intervenire tramite i microfoni radiofonici di Radio Londra, sulle onde della BBC, per rivolgersi ai francesi.
L’appello, inizialmente pubblicato in Francia solo sulla stampa, diede inizio alla Resistenza Francese. Nacquero in Francia gruppi e movimenti di resistenza radio contro l’occupazione, come quello dei maquis, formato dai combattenti partigiani, chiamati “maquisards”.
Il discorso radiofonico di Charles De Gaulle divenne un atto simbolico che marcò i propositi per la nascita della Francia Libera, l’organizzazione politico-militare attiva durante la seconda guerra mondiale e che divenne poi forma di regime di governo delle zone liberate.
… 20 ANNI DOPO…
Il fenomeno delle radio pirata nasce come sistema mediatico alternativo, rispetto a quello statale, in risposta alla crescente domanda di pop e rock, proprio in area anglofona e possiamo pensare -perché no?- ispirandosi alla radiofonia bellica e di Resistenza.
Per quanto riguarda l’Inghilterra, una delle emittenti radiofoniche pirata da ricordare in primis è senz’altro Radio Caroline. Fondata nel 1964 da Ronan O’Rahilly, ha aggirato il monopolio statale del settore, in quel periodo in mano alla BBC, trasmettendo da una serie di cinque navi legate a tre proprietari differenti e stabili in acque internazionali.
«Questa è Radio Caroline sul 199, la vostra stazione musicale 24 ore su 24»: con questo messaggio pre-registrato si annunciava l’inizio delle trasmissioni su una nave al largo delle coste dell’Essex, a sud est dell’Inghilterra. La storia di questa radio pirata, in particolare, ha ispirato il celebre film I Love Radio Rock (The Boat that Rocked) del 2009.
Nel 1967, la pirateria fu messa al bando con il Marine Broadcasting Offences Act, il quale rese illegale ogni forma di trasmissione o promozione, di qualsiasi struttura adibita a stazione radiofonica, verso il Regno Unito. Tutte le stazioni chiusero, tranne Caroline, che decise di sfidare il Governo continuando a trasmettere… Per sapere com’è andata a finire, vi consigliamo la visione del film!-)
L’Inghilterra non era l’unico Paese ad avere un monopolio statale sulla radiofonia. In Italia, infatti, la legge consentiva solo allo Stato l’esercizio di radiodiffusione circolare. Per cui fino agli anni Settanta non esistevano le radio private e gli unici canali accettati, ad eccezione di poche esperienze locali, erano la radio pubblica Radio Rai, e la televisione pubblica, Rai TV.
È solo grazie alla sentenza della corte costituzionale del 1976 che le radio sono finalmente libere di trasmettere e nel giro di pochi anni ne nascono molte. Vengono inoltre trasmessi i programmi di alcune radio estere come Radio Monte Carlo, Radio Capodistria e Radio Svizzera italiana.
Oggi vogliamo ricordare un’esperienza radiofonica siciliana, italiana straordinaria: Radio Aut è stata una radio libera fondata da Peppino Impastato nel 1977. Aveva sede a Terrasini, vicino Palermo.
Peppino Impastato conosceva la potenza della radio e, per questo motivo, aveva deciso di sfruttare lo strumento per attaccare e denunciare i potenti mafiosi. Nel programma radiofonico “Onda Pazza a Mafiopoli”, ad esempio, prese di mira il boss Gaetano Badalamenti, detto “Tano Seduto”. Fu una decisione che nel maggio 1978 gli costò la vita. Anche se le trasmissioni ufficiali terminarono con l’assassinio di Peppino Impastato, Radio Aut è diventata una leggenda nella storia italiana.
Come questo trentennio ha dimostrato, la radio si è rivelata fondamentale come mezzo di comunicazione e informazione. Con essa, Charles de Gaulle, ha contribuito alla fondazione di gruppi di resistenza. Ha incoraggiato il popolo francese a continuare a combattere e non smettere di credere nei propri ideali.
Le radio pirata in Inghilterra sono state uno strumento di ribellione che riuscì a portare la musica pop e rock a milioni di giovani, sfidando le leggi britanniche e modificando radicalmente il panorama radiofonico inglese.
Anche in Italia la radio ha giocato un ruolo importante. Le radio libere degli anni ‘70 sono riuscite a creare nuove rubriche volte ai territori locali, riuscendo a “dare voce” alla gente del posto, al loro grido… Peppino Impastato ha dato la sua vita denunciando dei boss mafiosi, dimostrando quanto è importante seguire fino in fondo i propri valori.
NICOLE BORSINI, CLAUDIA FEDE e MARTA MAINARDI, 5B ESABAC
2 Comments
sofia.moretti
Cosa penso di tutto ciò? beh semplice: trovo molto chiara la spiegazione trovata nell’articolo e le parole utilizzate mi rispecchiano molto, trovo che la radio -a prescindere dal paese- sia molto utile. Le parole anche se a volte non hanno un significato immediato, arrivano dritte al cuore. La stessa cosa accade con la radio: le riflessioni, la musica, le persone, ci fanno capire cosa siamo e chi vogliamo essere. La radio inoltre è uno strumento utile in caso di emergenza. Infine questa ci rende ancora più vicini ad altri, soprattutto in un momento del genere, perché grazie agli strumenti che abbiamo riusciamo a mettere in contatto più paesi e conoscere l’altro e ciò che sente e prova.
Eva Mordenti
[NDR: EVVIVA LA RADIO!!! Volete seguire in senso cronologico gli sviluppi del più potente e libero media del mondo? Non vi resta che leggere la prima parte di questa storia sull’invenzione che ha cambiato l’esistenza umana… A 112 anni dal primo Nobel scientifico a un italiano Guglielmo Marconi (nel 1909):
BUONA LETTURA E… BUON ASCOLTO! https://www.savoiabenincasa.gov.it/magazine/2021/01/onde-di-speranza-voci-di-liberta/ ]